Sergio Lai e la sua atletica
05 Dicembre 2024“Senza presunzione ho vissuto in prima persona un fantastico momento di transizione del’atletica leggera sarda che è cresciuta in termini quantitativi e qualitativi riuscendo a mandare propri atleti alle più importanti rassegne internazionali come Olimpiadi e Mondiali e ben figurando a livello nazionale”.
Dopo 44 lunghi anni ai vertici della Fidal Sardegna in veste di presidente regionale Sergio Lai per il prossimo quadriennio 2025-2028 lascia questa carica a due altri contendenti, Fabrizio Fanni e Giorgio Fenu.
“Intanto voglio precisare che lascio la presidenza e non l’atletica - dice un ancora combattivo Lai che era stato eletto per l’11^ volta nel 2021. Il quadriennio olimpico 2021-2024 è stato l’ultimo da presidente della Fidal Sardegna (elezioni dove vinse con 1318 voti contro i 513 della sfidante Giuseppina Carboni) e la sua esperienza da massimo dirigente dell’atletica isolana ha segnato un arco temporale lunghissimo e con spontaneità e franchezza ribadisce -“L’atletica è stata la mia vita sin da giovane, come atleta prima e poi come dirigente e giudice e voglio continuare a seguirla e a farne parte”.
Per Lai quindi l’ultimo mandato del gennaio 2021 segna la fine di un’epoca di grandi trasformazioni dell’atletica leggera sarda.
“Praticamente abbiamo creato una scuola di dirigenti dell’atletica perché prima questa figura non esisteva. Quando ho iniziato erano gli atleti più anziani e esperti”- racconta Lai - “che curavano le iscrizioni e seguivamo lo svolgimento organizzativo dell’attività raffrontandoci principalmente con i giudici di gara.
Io prima di fare il presidente negli anni 60 da giovane dopo esser stato atleta ho ricoperto il ruolo di fiduciario regionale del settore propaganda (l’attuale settore giovanile) dove eravamo in due con il sassarese Luigi Lasia. Assieme a Lasia abbiamo inventato le rappresentative giovanili e organizzato varie manifestazioni di promozione del movimento atletico isolano. Da li è nata l’esigenza di avere dei dirigenti federali più capaci e strutturati
”.Cosa è cambiato nell’atletica leggera sarda in tutti questi anni?
“Tantissimo sia in ordine quantitativo che qualitativo. In quegli anni in Sardegna c’erano pochissime società, poco più di una decina quasi tutte a Cagliari e Sassari. Ora - specifica il presidente della Fidal isolana -“sono oltre 100 e sono distribuite su tutto il territorio e abbiamo una costante crescita del numero di tesserati e di manifestazioni portando l’atletica da ogni parte della Sardegna. In questi anni, grazie soprattutto alla bravura dei nostri tecnici, siamo riusciti a mandare dei nostri atleti alle rassegne internazionali più importanti come Olimpiadi e Mondiali con Kaddari e Patta e con alcuni nostri talenti come Nappi, Frattaroli e Marcello ci difendiamo molto bene anche nel settore giovanile”.
Su come sia nata questa avventura da massimo dirigente della federatletica sarda la racconta così: ”Ero il segretario con Adriano Rossi presidente e nel 1981, con la nomina di Rossi a consigliere federale nazionale e in assenza di altre candidature e con il rifiuto del prof. Umberto D’Angiò, sono subentrato io”.
Come si è sviluppata in tutti questi anni la sua attività?
“Il mio lavoro è stato soprattutto di far conoscere a livello generale l’atletica in tutta la Sardegna portandola da ogni parte dell’isola.
Grazie agli ottimi rapporti che avevo con Primo Nebiolo, che ci ha dato un grande supporto e ci ha guidati nella crescita, siamo stati spinti a creare l’incontro internazionale di atletica su pista Meeting Terra Sarda, manifestazione che fortunatamente ha subito incontrato anche l’interessamento dell’allora assessore regionale Gesuino Muledda che ha garantito il sostegno economico della Regione Sardegna
. Il Terra Sarda - racconta Lai -“è diventato un evento di primo piano nel panorama degli incontri internazioni di atletica e oltre che nei grandi centri abbiamo fatto il Terra Sarda, a Arzana, Orroli, Nuraminis, Marrubiu e in tanti altri paesi. Questo , assieme alla crescita del movimento, è una delle cose più belle della quale sono orgoglioso e della quale vado fiero e che ritengo abbiano dato un notevole impulso alla crescita della nostra atletica leggera isolan “.Che eredità pensa di lasciare al nuovo presidente e cosi si augura faccia?
“Intanto lascio un comitato sano economicamente, e questo è molto importante come lo è sempre stato anche per i vari comitati provinciali che abbiamo sempre supportato e ai quali devo molto per il loro operare nel favorire la pratica dell’atletica nel territorio. Lascio inoltre un movimento che è in crescita tecnica, con atleti che hanno preso parte alle olimpiadi e alle più importanti rassegne internazionali sia a livello assoluto che giovanile. Per sgombrare il campo da fraintendimenti chiarisco che tutto questo - specifica Lai - non è solo merito del comitato regionale ma soprattutto delle società e dei tecnici. Noi come Fidal Sardegna abbiamo sempre incentivato e supportato questa crescita”.
Sergio Lai rimarrà ancora attivo nel mondo dell’atletica isolana?
“Ritengo che con la mia esperienza possa ancora dare un contributo all’atletica sarda e per questo mi sto riproponendo come consigliere. Poi se le società riterranno di votarmi, come hanno fatto in questi anni nella veste di presidente, io sono a disposizione per contribuire ancora alla crescita dell’atletica leggera sarda, soprattutto in questo momento dove non è facile coinvolgere i giovani alla pratica di questa disciplina sportiva difficile e impegnativa. Vorrei ribadire - conclude l’oramai ex presidente Lai - “che io non sono mai stato solo ad operare come rappresentante della Fidal Sardegna. Ho avuto al mio fianco sempre dei validi collaboratori sia nella segreteria regionale che nel gruppo giudici gara e nello staff tecnico regionale. Devo ringraziare quindi tutti quelli che ne hanno fatto parte e che hanno collaborato con me se in tutti questi anni siamo riusciti a far crescere in modo costante l’atletica leggera in Sardegna”.
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